Il 19 dicembre 2019 alle ore 17,30 è stato presentato Fiume 1919. Una guerra civile italiana (Salerno editrice 2019) di Marco Mondini.
L'occupazione di Fiume si colloca sullo sfondo di un'Europa squassata da rivendicazioni e solcata da guerre tra gli Stati successori degli imperi dissolti; ma in Italia un'intera generazione, che si è immolata in una strage senza precedenti eccitata da parole d'odio contro il nemico esterno, credendo di ritrovarsi in una pace avvilita rivolge quelle stesse parole d'odio contro il "nemico interno", responsabile di un Paese debole, mediocre, da rigenerare.
L'impresa di Fiume, che si avvia il 12 settembre 1919 quando una colonna di volontari e disertori del regio esercito, guidati da Gabriele D'Annunzio, parte da Ronchi e raggiunge la città, è il vaso di Pandora dell'Italia postbellica; vi si combinano estremismo nazionalista, ribellismo giovanile, una inaudita rivolta militare (del tutto contraria alla solida tradizione sabauda) e il discredito delle élites parlamentari. Il caso diventa il palcoscenico di una guerra civile contro altri italiani troppo liberali, troppo democratici, disfattisti, traditori e rinunciatari. La fine è nota: di lì a breve tracolla lo Stato liberale.