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Fantasmi dell’antico. La tradizione classica nel Rinascimento

Il 5 febbraio 2018 è stato presentato il volume di Monica Centanni Fantasmi dell'antico. La tradizione classica nel Rinascimento (Guaraldi 2017)

Fantasmi dell'antico è un'opera grandiosa, un'analisi sorprendente e multiforme di quel periodo "magico" (e breve) che convenzionalmente si può collocare tra la caduta di Costantinopoli (1453) e la riforma luterana (1517), e che ancor oggi polarizza i nostri sguardi e suscita il nostro stupore. Con la fine della "nuova Roma", che non per tutti - neanche a Bisanzio - fu pura perdita, si avvia una riscoperta dell'antico, una mobilitazione a caccia di manoscritti, si osservano con nuova e diversa attenzione i resti archeologici greco-romani per ristabilire un contatto, fisico e culturale, con un passato che pare a rischio di inabissamento definitivo. Così, il trauma della perdita si trasforma nell'evento positivo di una riscoperta e di una nuova nascita, che è appunto il Rinascimento, popolata di fantasmi che provocano l'antico a rifiorire nel presente. I densi saggi che compongono il volume esplorano fra l'altro le corti italiane, dai primi anni del XV secolo al primo quarto del XVI, e indagano opere rinascimentali note o meno note, lette alla luce della loro relazione con la tradizione classica: dalle medaglie di Pisanello ai 'misteri pagani' del Tempio riminese, dal ritratto belliniano di Maometto II ai dipinti mitologici di Botticelli.

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