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L’Italia di Salò 1943-1945

Il 23 maggio 2018 presso la sala convegni (g.c.) di Confindustria Pesaro e Urbino (palazzo Ciacchi) è stato presentato il volume di Mario Avagliano e Marco Palmieri, L'Italia di Salò 
1943-1945
(il Mulino 2017)

Quando cadde il regime fascista e l'Italia si divise in due, quanti e perché aderirono alla neonata Repubblica sociale? E quali erano le loro motivazioni, i loro sentimenti? Resoconti di polizia, corrispondenze intercettate dalla censura, diari, lettere, memorie e documenti editi e inediti consentono oggi di ricostruire la storia dei fascisti di Salò: i volontari, i coscritti, gli internati in Germania che optarono per la Repubblica sociale italiana, i prigionieri degli Alleati che rifiutarono di collaborare, le seimila ausiliarie e anche i fascisti che operarono dietro le linee nelle zone già liberate. Oltre mezzo milione di aderenti, volontari o forzati, vissero i venti mesi della guerra civile "dalla parte sbagliata" come membri dell'Esercito nazionale repubblicano, formalmente apolitico, poi della Guardia nazionale repubblicana, intesa invece a rappresentare il fascismo in armi, ma anche come X Mas, come SS italiane, ecc., per non dire del Servizio ausiliario femminile, con cui per la prima volta in Italia al modello della donna-madre, caro alla pedagogia cattolica e al fascismo stesso, si sovrappose quello della donna-soldato.

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