Il 14 dicembre 2017 è stato presentato il volume di Marco Mondini, Il Capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna (Il Mulino 2017, pp. 390)
Luigi Cadorna diresse con poteri pressoché assoluti le operazioni militari italiane nella Grande guerra. L'enorme consenso personale e la debolezza dei governi di Roma lo misero al riparo da ogni critica: nonostante l'insuccesso dei suoi piani, le enormi perdite di vite umane, il rischio di una sconfitta sul fronte trentino nel 1916, il generale rimase al suo posto fino alla disfatta di Caporetto nell'autunno 1917. Quanto era stato incensato prima, tanto Luigi Cadorna venne demonizzato poi. Il libro di Marco Mondini, apprezzato docente di Storia militare, rilegge la carriera e l'operato del Cadorna collocandone la figura nel contesto della cultura militare europea e della storia italiana dell'epoca. A cent'anni dai tragici eventi del 1917, Luigi Cadorna appare oggi come il rappresentante, non eccezionale, di una generazione di professionisti delle armi ossessionata dal passato inglorioso, dalle sconfitte umilianti di Custoza e di Adua, dai difetti di un Paese che ritenevano debole e indisciplinato.