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Gli archivi di persona nell’era digitale. Il caso dell’archivio di Massimo Vannucci

Il 24 marzo 2017, nell'ambito della serie "Pesaro Storie" proposta dalla Società pesarese di studi storici, in collaborazione con il Comune di Pesaro e con l'Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani è stato presentato il volume curato da Stefano Allegrezza e Luca Gorgolini, Gli archivi di persona nell'era digitale. Il caso dell'archivio di Massimo Vannucci (Il  Mulino, 2016).

Il libro - che è stato anche occasione affettuosa per ricordare un apprezzato parlamentare delle nostre terre - propone una riflessione su una questione attualissima, la conservazione degli archivi digitali. Storiograficamente parlando è un tema capitale: la ricerca si fa su fonti archivistiche, che per secoli sono state cartacee, ma gli archivi, non soltanto di persona, ormai da diversi anni si avviano a diventare del tutto digitali. È urgente, quindi, interrogarsi sul problema e individuare soluzioni che permettano di conservare per il futuro i dati digitali. Il volume descrive il primo caso italiano di un intervento d'inventariazione e riordinamento di un archivio "ibrido", con documenti sia cartacei che digitali: quello dell'on. Massimo Vannucci (1957-2012), deputato Ds dal 2006 al 2008 e poi riconfermato nelle liste del Pd. La documentazione risale per lo più al periodo compreso fra il 2005 e il 2012, l'epoca dell'attività politica del Vannucci, ed è proprio la natura ibrida dei materiali a determinare l'originalità dell'intervento, che ha riguardato le email (archiviate sia nel client di posta che sulla webmail), i documenti rinvenuti nel computer e la stessa documentazione cartacea.

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