Il 26 gennaio 2017 è stato presentato il volume di Giovanni Brizzi, 70 d.C. La conquista di Gerusalemme (pp. 426, Laterza 2015)
La Guerra giudaica, sulla quale Giuseppe Flavio ci ha lasciato pagine memorabili, non è solo l'aspra rivolta di una provincia dell'impero romano, duramente sedata dalle legioni, ma una delle guerre più violente del mondo classico. Il conflitto tra Romani ed Ebrei è segnato da una totale incomunicabilità fra le parti: lo zelo ebraico per la legge divina da una parte, la devozione romana per le umane leggi della res publica dall'altra. Lo scontro - gravido di conseguenze, alla fine, per l'identità stessa dell'Occidente - si risolve in un disastro per gli Ebrei, ma è una sciagura anche per Roma, che in quello scontro impegna buona parte della sua forza militare.
Uno scontro di straordinaria durezza, dunque, di cui qui sono magistralmente rievocate le cause remote e prossime, imperniate nella visione del mondo degli Ebrei, che si traduce in totale alterità rispetto ai valori di Roma. L'esito del conflitto, come è noto, non sarà solo la presa di Gerusalemme, ma anche la distruzione del tempio e la fine degli ordinamenti, collegati al tempio stesso, con cui fino a quel momento il popolo ebraico si era retto.