Mercoledì 22 maggio 2013 nell’auditorium di palazzo Montani, nell’ambito della serie “Incontri a palazzo Montani” Raffaella Sarti (Università di Urbino) e Pierangelo Schiera (Università di Trento) hanno conversato con Angela De Benedictis, autrice di Tumulti. Moltitudini ribelli in età moderna (Il Mulino, Bologna 2013, pp. 302)
Fra Cinque e Seicento alcune città entrano in conflitto con il rispettivo principe. Tumulti avvengono tanto a Urbino fra 1573 e 1574, come più tardi Messina (1674-1678), Mondovì (1680-1682) e Castiglione delle Stiviere (1689-1692). Fra tardo Medioevo e prima età moderna la rivolta è un crimine di lesa maestà, e di questo appunto le comunità studiate da Angela De Benedictis vengono imputate.
In particolare la rivolta di Urbino, che si accende negli ultimi giorni del 1573 a motivo di alcune nuove gabelle imposte da Guidubaldo II, sebbene fosse “non solo incruenta ma ordinata, pacifica e spontanea”, come scrisse Luigi Celli nel 1892, ha un esito tragico con undici persone mandate a morte dal duca nella rocca di Pesaro.
Lo studio di Angela De Benedictis esamina quegli avvenimenti da un punto di vista giuridico, oltreché istituzionale, e tramite i verbali d’interrogatorio ricostruisce la dinamica processuale di un tumulto la cui esemplarità viene immediatamente percepita dalla storiografia del tempo e dalla successiva letteratura giuridica, suscitando larga eco in Italia e in Europa.